L’anemia mediterranea è un disturbo ereditario che non tutti sanno di avere ma che si può manifestare come un problema per le donne che decidono di avere un figlio. Infatti, in questi casi, si ha maggiore necessità di sangue e di conseguenza possono essere necessarie più trasfusioni. Per questo motivo è importante capire come diagnosticare questo problema ereditario ed essere più informati a tal proposito.
Cos’è l’anemia mediterranea: i sintomi e le cause all’origine
L’anemia mediterranea è una mutazione genetica ereditaria responsabile di una minore produzione di emoglobina: l’incaricata di portare ossigeno a tutto il corpo mediante i vasi sanguigni. Ne va da sé che una sua ridotta quantità nel nostro organismo costituisce una forma di anemia.
Distinta in talassemia Major e Minor a seconda che la mutazione interessi uno solo o entrambi i geni, i sintomi di questa problematica possono presentarsi fin dai primi anni di vita con improvvise influenze, tendenza a non avere appetito e a non crescere e un colorito piuttosto pallido. Del resto, come ogni malattia possono anche esserci dei casi che non presentano alcun disturbo per tutta la vita ma che, magari, ne sono affetti.
Ovviamente, come tutte le cose, se non viene trattata per tempo anche l’anemia mediterranea può condurre a problemi più seri.
Beta-talassemia: la diagnosi
Anche conosciuta con l’espressione di anemia falciforme, l’anemia mediterranea viene al giorno d’oggi diagnosticata con molta più facilità. Essendo infatti un problema piuttosto diffuso, sono stati nel tempo elaborati dei programmi ad hoc di informazione nelle scuole di tutto il nostro Paese.
La diagnosi si effettua mediante appositi test in grado di identificare l’emoglobina del nostro corpo e che prendono il nome di elettroforesi o cromatografia dell’emoglobina.
Inoltre, chi risulta affetto da anemia mediterranea è anche tenuto a ripetere di frequente analisi del sangue al fine di tenere sempre sotto controllo il livello di anemia ed evitare quindi problemi più seri. Per questo motivo è importante affidarsi ad un laboratorio serio e professionale.
È possibile curare l’anemia mediterranea? Ecco cosa mangiare
Essenzialmente, curare l’anemia mediterranea non è proprio possibile. E’ opportuno fare controlli ripetuti e se ritenuto opportuno effettuare anche delle trasfusioni.
In generale, però, anche con l’alimentazione qualcosa si può fare per cercare di limitare i danni di un eccessivo accumulo di ferro.
Infatti, a causa del malfunzionamento dell’emoglobina che, da parte sua, non può quindi assorbire questa sostanza nella sua sintesi, anche con l’alimentazione si rischia di generare una quantità troppo elevata di ferro in accumulo.
La soluzione dunque sarebbe quella di limitare i cibi che contengono tanto ferro quale carne e legumi e preferire invece tutti quelli che, nel nostro organismo, cercano di limitarne l’assorbimento. Ne sono un caso cereali, thè e latte.
Di contro, è opportuno anche prestare bene attenzione a tutti quei cibi che ne favoriscono invece l’assorbimento e il cui consumo non deve mai essere associato ai cibi contenenti più ferro. Stiamo parlando di tutti gli agrumi: limoni, arance, e così via.
Per dubbi e chiarimenti consigliamo sempre di rivolgersi al proprio medico di fiducia.