Cos’è il colesterolo?
Il colesterolo è un lipide (biomolecola ad alto contenuto di carbonio, idrogeno e ossigeno) molto comune nelle nostre cellule, che si distingue dagli altri lipidi come gli acidi grassi per la struttura eterociclica, che lo rende perfetto rappresentante dei lipidi steroidei.
Il colesterolo è sintetizzato sia per via endogena (ovvero dal nostro stesso organismo, in particolar modo dal fegato) sia assunto tramite la nostra alimentazione. In particolare, le sostanze nutritive ricche di colesterolo sono i salumi, il burro, la margarina, i prodotti caseari e le uova: tutti i cibi con grassi saturi, di origine animale, caratterizzati da legami singoli e conformazione trans.
Normalmente il colesterolo non penetra la barriera ematica a causa della sua natura idrofobica: è dunque evidente che l’unico modo per essere trasportato nel sangue è che venga legato da specifiche proteine. Queste vengono chiamate lipoproteine ad alta (HDL) o bassa (LDL) densità, a seconda della composizione della parte lipidica (colesterolo o trigliceridi). La differenza tra le due molecole sta nella funzione e nel percorso che compiono: le LDL sono lipoproteine ad alto contenuto di colesterolo “cattivo”, con la funzione di trasportarlo nel sangue verso le cellule: il colesterolo si deposita allora sulla superficie di vasi sanguigni (arterie) formando delle vere e proprie placche nocive per il sistema cardiovascolare. Al contrario, le HDL sono lipoproteine a bassa densità di colesterolo, che tendono a legarlo, nelle varie cellule, trasportandolo verso il fegato che poi provvede al suo smaltimento.
Come possiamo ridurre i livelli ematici di colesterolo?
A questo punto ci rendiamo immediatamente conto della necessità sia di ridurre sia i livelli ematici di colesterolo totale; sia i livelli di colesterolo cattivo (LDL) in favore delle lipoproteine ad alta densità (HDL). Se non possiamo ridurre il livello di LDL autonomamente, perché spesso intervengono dei fenomeni genetici per cui il fegato produce un eccesso di colesterolo (ipercolesterolemia familiare), allora dobbiamo per forza agire sull’alimentazione, nonostante questa abbia un’influenza minima sulla regolazione della quantità totale di colesterolo (10-20 % dei livelli ematici): un piccolo spunto per renderci più consapevoli del cibo che mangiamo e di come esso influisca non solo sulla quantità ma anche sulla qualità della nostra salute.
La correlazione tra cibi contenenti alti livelli di colesterolo e salute del sistema cardiovascolare è molto evidente: essenziale è l’assunzione di alimenti a basso contenuto di grassi saturi abbinata alla sostituzione del colesterolo cattivo con quello buono (per la riduzione combinata delle LDL insieme alla quantità ematica di colesterolo totale). La terapia alimentare (una corretta educazione alimentare e uso di integratori) deve sempre essere abbinata ad una terapia motoria: è infatti noto che la sedentarietà sia una delle aggravanti dell’ipercolesterolemia, così come l’attività fisica è potente alleata del sistema cardiocircolatorio. Per quanto riguarda la diagnosi, è importante rivolgersi a uno specialista per l’effettuazione della diagnostica corretta.
Come tenere sotto controllo il colesterolo?
I parametri per misurare la quantità di colesterolo nel sangue sono principalmente due:
- livelli ematici di colesterolo totale;
- livelli ematici di colesterolo cattivo (LDL).
Si tratta dunque di un semplice esame del sangue effettuato normalmente con i prelievi di routine.