Tutte le diete attuali che siano iperproteiche o vegetariane richiedono una certa quantità di sale. Esso è un elemento fondamentale per l’essere umano in quanto contribuisce ad una corretta trasmissione degli impulsi nervosi oltre a garantire il giusto livello di pressione sanguigna. Spesso però si tende ad abusare del cloruro di sodio ovvero il sale da cucina. In questo modo salgono di molto i rischi di contrarre patologie a livello cardiaco come l’ipertensione. E’ quindi necessario utilizzare degli accorgimenti per non eccedere con il sale.
Come diminuire il consumo di sale
Innanzitutto la prima barriera che si può innalzare per constrastare l’assimiliazione di eccessivo sodio è certamente un modo di cucinare più attento. Infatti nella preparazione dei cibi è bene non esagerare con il sapore dato dal sale ma magari affidarsi a spezie o erbe aromatiche, limone e pepe. In questo modo magari inizialmente si gusterà meno il cibo ma lentamente il corpo si abitua al cambiamento.
In secondo luogo non passa inosservato il contributo del sale dato dai cibi lavorati, quindi non preparati in casa. Infatti i prodotti delle industrie alimentare raggiungono circa l’80% del totale di cloruro di sodio in una dieta qualunque. Non si tratta solamente di cibi confezionati o già pronti come salse e zuppe ma anche di pane e alimenti dolci. E’ bene quindi osservare attentamente l’etichetta in cui sono presenti i valori nutrizionali per non rischiare di eccedere con l’assunzione di sale. In generale un alimento a basso contenuto salino ne possiede circa 0,3 g per 100 g dove il sodio raggiunge gli 0,12 g. Un esempio sono le patatine in sacchetto che per circa 25 g contengono 0,33 g di sale. Quindi un pacchetto di patatine sfora di molto ciò che è considerato un livello di sale da non sforare. Anche per quanto riguarda i legumi o le verdure in scatola è bene scolarle e risciacquarle prima di mangiarli. In questo modo il sale necessario al mantenimento degli alimenti verrà eliminato.
Un accorgimento ulteriore necessario a ridurre il sale nella propria dieta è eliminarlo letteralmente dalla vista. Soprattutto per i più giovani se non hanno il contenitore sulla tavola difficilmente si abitueranno con la crescita ad assumerlo in modo assiduo. Spesso si sente dire che solamente gli anziani rischiano problemi se assumono troppo sale. E’ assolutamente errato perchè chiunque a qualsiasi età può contrarre patologie legate alla pressione sanguigna.
Quanto e come assumere il sale
L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) suggerisce un consumo di sale che non superi i 5-6 g giornalieri. E’ una soglia facilmente raggiungibile per un italiano il quale assume circa 12-13 g di cloruro di sodio al giorno. E’ un problema non indifferente radicato nella cultura culinaria italica che in generale richiede molto sale. Per contrastare questo tipo di situazione è necessario non esagerare con il sale nella preparazione dei piatti ma soprattutto fare attenzione a cosa si compra. Il Ministero della Salute consiglia soprattutto alle grandi aziende alimentari di ridurre il più possibile l’inserimento di sale negli alimenti. Inoltre incoraggia ristoratori, cuochi ma anche docenti di istituti alberghieri a non eccedere con il sapore. L’OMS si è posta come obiettivo di ridurre del 30% l’assunzione di sale entro il 2025. In questo si stimano di evitare ben 2,5 milioni di morti a causa di problemi cardiaci o simili dovuti all’eccessiva assunzione di cloruro di sodio.
In conclusione comunque il consumo di sale dipende molto dal contesto culturale in cui viene analizzato. Sono abitudini insite nelle tradizioni che difficilmente sono mutabili ma è necessario attuare degli accorgimenti per non rischiare malattie gravi. L’educazione dei più piccoli ha anche un’importanza rilevante in tutto ciò perchè solo attraverso delle buone abitudini si evitano poi problemi arrivati ad un’età più avanzata.