Importanti indicatori dello stato di salute del cuore, insieme al colesterolo e alla pressione sanguigna, i trigliceridi sono valori determinanti per valutare il benessere complessivo dell’organismo.
Altrimenti detti triacilgliceroli o grassi neutri, i trigliceridi appartengono alla categoria dei grassi impiegati dal corpo umano per mantenere uniformi i livelli di energia all’interno dell’organismo. Durante i pasti, infatti, il corpo trasforma in trigliceridi le calorie in eccesso, accumulandole nelle cellule adipose, e regolandone il rilascio tramite gli ormoni nel corso della giornata. Se, però, le calorie immesse nell’organismo tramite l’alimentazione sono sempre più elevate del normale, i valori dei trigliceridi potrebbero impennarsi eccessivamente causando ipertrigliceridemia, ovvero una condizione di alta concentrazione di trigliceridi nel sangue.
In particolare, si è in presenza di trigliceridi alti quando i valori superano i 200 mg/dl. Quando si oltrepassa la soglia dei 500 mg/dl si parla, invece, di trigliceridi molto alti. I valori considerati normali non superano i 150 mg/dl. Tali valori possono essere misurati tramite un semplice prelievo di sangue, da effettuare previo digiuno nelle 9/12 ore precedenti.
Valori di trigliceridi di gran lunga superiori alla norma provocano un aumento del rischio di malattie cardiache e di pancreatite acuta. Pertanto, monitorarne i livelli nel sangue è di primaria importanza per prevenire l’aumento del colesterolo cattivo nonché i rischi di obesità e infarto.
I trigliceridi alti, inoltre, possono essere indicativi di patologie come ipotiroidismo, diabete di tipo 2, malattie renali o endocrine. Oppure, ancora, posso essere causati dall’assunzione di steroidi, di farmaci diuretici o beta-bloccanti, o legati all’utilizzo della pillola anticoncezionale.
Per mantenere sotto controllo il livello di trigliceridi nel sangue è quindi importante seguire una dieta alimentare sana ed equilibrata aumentando il consumo di pesce, ricco di omega 3 – in particolare tonno, sardine, salmone, aringhe e sgombro – e limitando il consumo di zuccheri e alcolici. A una dieta sana va quindi associata un’attività fisica costante, da praticare per almeno mezz’ora al giorno. Se ciò non dovesse essere sufficiente, spetterà al medico indicare la terapia farmacologica più appropriata.