E’ un disturbo comunemente femminile, anche se spesso non risparmia il genere maschile: stiamo parlando del gonfiore addominale.
Questo anti-estetico e doloroso disagio è dovuto all’accumularsi di gas e di aria a livello dello stomaco e dell’intestino. Può essere accompagnato da crampi, dolori, flatulenza, mal di testa e nausee.
Nella maggior parte dei casi il gonfiore addominale è un sintomo benigno e passeggero che tende a guarire spontaneamente in qualche ora. Si può prevenire assumendo comportamenti alimentari corretti e facendo attenzione a come e cosa mangiamo.
Ma iniziamo col vedere quali sono gli alimenti che favoriscono l’accumulo di aria nel nostro apparato digestivo.
Quali cibi causano gonfiore addominale
Alcuni studi hanno dimostrato che alcuni elementi, quando digeriti, rilasciano una consistente quantità di gas all’interno del nostro corpo. È il caso, questo, di una classe di nutrienti che prende il nome di FODMAP.
Con questo acronimo americano, si designano i più comuni carboidrati (monosaccaridi, disaccaridi, oligosaccaridi) e gli zuccheri sintetici detti polioli.
Questi nutrienti sono presenti in grande quantità nei legumi, nei latticini e nella frutta.
Con caratteristiche simili ai FODMAP e quindi da limitare se soffrite di aria nello stomaco sono derivati del grano, lieviti ed alcuni ortaggi come broccoli, verza, cavolfiori, rape, carciofi e cipolle.
Allo stesso modo causano gonfiore tutte le bevande gasate, che oltretutto sono anche molto ricche degli zuccheri.
Esistono, poi, alcune cattive abitudini che contribuiscono ad aumentare la possibilità di soffrire di problemi gastro-intestinali. Tra queste:
- mangiare troppo rapidamente e a bocca aperta. Questo aumenta la quantità di aria che viene spinta giù nel nostro intestino;
- ingerire cibi troppo caldi
- alternare periodi di digiuno a periodi molto ricchi a livello alimentare.
Altre cause del gonfiore addominale
Il gonfiore addominale può non derivare semplicemente da un alimentazione scorretta, ma essere il campanello d’allarme che indica una condizione patologica. Un esempio classico sono le intolleranze alimentari.
Quando il gonfiore addominale si presenta associato ad altri sintomi quali dolore, nausea, stipsi o diarrea ecc., è bene rivolgersi il prima possibile al proprio medico curante, soprattutto se i sintomi si prolungano nel tempo e non si risolvono spontaneamente.
Se sospetta un’intolleranza alimentare vi chiederà di effettuare un test per la celiachia o un breath-test che vi permetterà di depistare un più ampio numero di patologie legate all’assimilazioni di diversi zuccheri o più in generale un test per le intolleranze alimentari, che andrà ad evidenziare la presenza o meno di un determinato anticorpo secondo l’alimento considerato.