Il Covid-19 ha modificato profondamente le vite di milioni di persone. Diversi individui purtroppo sono deceduti a causa di questo Coronavirus e molti altri hanno subito parecchi trattamenti per rimanere in vita all’interno degli ospedali per mesi interi. Non passano in secondo piano però anche i disturbi che quasi la stragrande maggioranza delle persone hanno subito durante le settimane interminabili passate in lockdown. Uno di questi è l’ansia seguita però dall’insonnia che ha portato a parasonnia e distrubi del sonno.
Cos’è e perchè è in aumento durante la pandemia
Secondo diversi studi condotti da autorevoli organizzazioni come l’Associazione Italiana Medicina del Sonno (Aims), la mancanza di sonno è aumentata in modo considerevole. Infatti nei mesi trascorsi in lockdown o comunque durante il periodo di restrizioni imposte dai governi per limitare i contagi, moltissime persone hanno sofferto di carenza di sonno. In primo luogo le preoccupazioni legate alla situazione hanno generato irrequietezza e risvegli improvvisi che accumulati richiano di di rompere l’equilibrio del riposo. In particolare però il fattore determinante che ha causato questi tipi di problemi è stato sicuramente l’isolamento forzato. Stare chiusi in casa per settimane senza uscire a fare una passeggiata o parlare con qualche amico ha decisamente rotto i ritmi di vita di milioni di individui. Parallelamente all’insonnia è stato analizzato un dato che dichiara in un certo senso quanto è stato detto. Infatti durante la pandemia da covid e’ aumentato di circa il 40% l’acquisto di sonniferi.
Una delle cause secondarie che ha provocato distrubi nel sonno in parecchie persone è l’eccessivo utilizzo di dispositivi tecnologici. Smartphone, PC e televisioni inducono la produzione di un alto livello di melatonina. Essa quindi porta la mente a pensare che non sia ancora l’ora di andare a dormire perchè sembra di essere perfettamente lucidi. Tali cause sono da ritrovare non solo tra giovanissimi che forse trovano nella tecnologia maggiore svago ma anche in tutte le altre fasce d’età.
In secondo luogo si è ipotizzato che la mancanza di sonno sia anche causata da cattive abitudini come andare a letto molto tardi e svegliarsi a mattinata inoltrata. In questo caso si rischia di rompere il ritmo base circadiano che ogni individuo possiede. Quindi una persona rischia di dormire durante il giorno e restare in veglia la notte andando anche a ledere l’alimentazione. Quindi si evince come alla fine anche l’insonnia porti con se altre problematiche che rischiano di portare un individuo anche a problemi ben più gravi come la depressione.
Come riuscire a dormire meglio
Come detto in precedenza alcuni individui durante i lockdown hanno subito degli epidodi di insonnia che quindi li hanno portati a dormire più di giorno che di notte. Uno dei principali accorgimenti è quello di mantenere delle abitudini base come andare a letto e svegliarsi alla stessa ora ogni giorno. In questo modo anche chi si addormenta molto tardi per qualche motivo comunque mantiene un ritmo costante che limita sicuramente la mancanza di sonno. Parallelamente gli esperti consigliano di adottare una routine definita per quanto riguarda l’alimentazione ma anche svagarsi e praticare sport. Quest’ultimo, in modo particolare, contribuisce considerevolmente a garantire un sonno regolare. Evitare il consumo eccessivo di bevance eccitanti come caffè, the o bevande zuccherate ed anche di alcolici non causeranno un sonno leggero e frammentato.
Se si seguono quindi piccoli accorgimenti anche durante un isolamento forzato ma necessario, si può vivere nella maniera più vicina alla normalità. Mantenendo perciò ritmi e routine quotidiane e non lasciandosi prevalere dall’ansia si può godere di un ottimo sonno.