Emocromo: di cosa si tratta
L’emocromo è un esame medico da laboratorio, attraverso il quale si ottiene il valore dell’ematocrito, ovvero il rapporto tra la parte liquida del sangue nel nostro organismo, chiamata plasma, e quella più densa. Tale rapporto è rappresentato dalla quantità di globuli rossi, di globuli bianchi e di piastrine nel sangue.
L’emocromo è l’esame del sangue tra i più consigliati e prescritti dai medici quando si sospetta di un’anomalia nel sangue. Chiaramente, viene prescritto soprattutto come esame di routine per verificare che lo stato generale del proprio organismo sia buono.
Cosa sono i globuli rossi
I globuli rossi rappresentano la parte più corpuscolata del nostro sangue, che deve rimanere entro un certo limite, quindi il valore non deve essere né troppo altro né troppo basso.
Infatti, se la densità del sangue è maggiore del valore considerato normale, si andrebbe incontro ad un rischio di coagulazione del sangue che potrebbero causare patologie come ictus o infarti. In ogni caso, un’alta percentuale di globuli rossi nel sangue comporta una fatica maggiore per il cuore, cosa che si deve assolutamente evitare. Viceversa, se l’ematocrito è basso, potrebbe essere un segnale di carenza eccessiva di ferro.
Funzione dei globuli bianchi e delle piastrine
I globuli bianchi sono i responsabili del combattimento di infezioni, virus e patologie. Quando il valore dei globuli bianchi presenti nel sangue è alto significa che l’organismo sta combattendo contro un virus. Se, invece, si ha una bassa percentuale di globuli bianchi, l’organismo sarà più ‘’fragile’’ e bisogna indagare sull’origine di tale condizione.
Le piastrine regolano la coagulazione del sangue e la perdita di esso attraverso eventuali ferite.
Valori considerati normali dell’ematocrito e da cosa dipende una percentuale alta o bassa
In un uomo, la percentuale di globuli rossi deve rientrare tra il 38% e il 52% e nella donna non deve, invece, superare il 46%. Questa differenza tra uomo e donna dipende dalla presenza o l’assenza del testosterone. Infatti, questo ormone ha un effetto stimolante che comporta l’azione da parte dell’eritropoietina, ovvero l’ormone che regola la quantità di globuli rossi nel sangue.
L’aumento dell’ematocrito può essere sintomo di disidratazione, quindi se un medico ha sospetti su un paziente che non beve molto, prescriverà proprio l’esame dell’emocromo.
La disidratazione, però, non dipende solo dalla quantità di acqua che si beve, ma anche da quella dei liquidi che si espellono attraverso la sudorazione e l’urina. Infatti, se si eliminano troppo liquidi dal proprio corpo l sangue diventerà più denso e di conseguenza l’ematocrito sarà più alto. Lo stesso può accadere quando un soggetto è affetto da patologie come il diabete, dato che l’alto valore glicemico dovrà essere ‘’combattuto’’ dal nostro organismo attraverso l’eliminazione del glucosio in eccesso in via urinaria. Di conseguenza, si perderà anche parte dell’acqua presente nel corpo. Si può capire, quindi, che anche l’insufficienza renale potrebbe causare problemi dal punto di vista dell’idratazione.
Viceversa, anche se l’ematocrito è molto basso risulta un problema. I sintomi più comuni che si manifestano quando i globuli rossi sono sotto al valore considerato normale sono la stanchezza costante, mal di testa tra cui cefalea e malessere generale. Le cause di un ematocrito basso sono molteplici. E’ importante, quindi, controllare lo stato di salute attraverso gli esami del sangue almeno una volta l’anno e non trascurarsi, proprio per evitare problematiche più gravi. Ovviamente, non c’è da preoccuparsi a prescindere, dato che l’ematocrito basso potrebbe indicare semplicemente la carenza di alcune sostanze nutritive necessarie al nostro organismo, come la vitamina B12, l’acido folico e, come si è detto precedentemente, il ferro. In questo caso, basterà rivolgersi al proprio medico che consiglierà un’alimentazione corretta e bilanciata oppure l’assunzione di integratori per regolare tali carenze.