È trascorso quasi un anno dalla segnalazione dei primi casi di Coronavirus nel mondo. Tutti ricorderanno le notizie dei telegiornali, che guardavano con molta apprensione al territorio cinese di Wuhan e alla velocità con cui il virus Covid-19 si diffondeva nel resto del mondo, arrivando in Italia solo qualche settimana dopo.
Una mutazione nuova e inaspettata ha creato diversi contrasti nella comunità scientifica, in particolare nelle modalità di contagio e di trasmissione del virus, passando da accuse di allarmismo eccessivo a vere prese di coscienza su quanto il Covid-19 sia pericoloso per l’uomo.
Oggi, all’inizio del percorso vaccinale che potrà mettere fine a questa terribile pandemia mondiale, il Coronavirus ha perso molti dei suoi segreti, primo fra tutti la verità su come si trasmette il Covid e quali sono le precauzioni da adottare per prevenire la sua diffusione.
Sappiamo che il virus si trasmette tramite i droplets, le goccioline invisibili che emettiamo continuamente attraverso la saliva e la respirazione. Queste goccioline, a breve distanza (inferiore a un metro e mezzo circa), possono essere inalate da altre persone, ed è così che un soggetto infetto trasmette inconsapevolmente il virus del Covid.
Il contagio può avvenire in maniera diretta o in maniera diretta: i droplets possono depositarsi sulle superfici, quali lo scaffale di un supermercato, la seduta di un autobus, la maniglia di una porta. Basta poggiare una mano e portarla poi al viso per rimanere contagiati.
Ovviamente non si tratta di un processo automatico. Non è detto che basta passare accanto ad un positivo per rimanere contagiati.
Se ne deduce che la probabilità di essere contagiati dipende molto dai comportamenti personali, da quanto ci si protegge indossando la mascherina e lavando spesso le mani, evitando assembramenti e luoghi chiusi: tutti questi accorgimenti fanno sì che il virus si fermi al positivo e non continui la sua corsa al contagio.
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